A volte la somiglianza fisica può giocare brutti scherzi.
Lo sa bene Paolo Cevoli che in questo monologo comico-storico veste i panni del meccanico Pio Vivadio detto Nullo.
Questo testo teatrale racconta la sua Riccione degli anni ’30 e ’40, quando un giorno da un idrovolante trimotore plana sulle quiete acque del mare Adriatico.Dalla cabina di pilotaggio, esce un uomo.
Si tratta di Mussolini Benito giunto in Romagna per ricongiungersi con la sua famiglia e trascorrere qualche giorno di riposo nella villa.
Il meccanico locale Nullo è un anarchico di carattere ribelle a cui viene affidata la cura del veivolo. Peccato che per i tratti fisiognomici assomigli in tutto e per tutto al Duce. Perfino Romano e Annamaria Mussolini lo scambiano per il padre.
Dunque Nullo diventa la controfigura perfetta per permettere a Benito Mussolini di assentarsi per qualche ora ed attendere ad impegni privati. Ecco, così si manifesta «il sosia di lui».
Tutto procede per il meglio, fino alla inevitabile confusione fra attore principale e controfigura.
Lo spettacolo si confonde tra politica, tradimenti, feste da ballo, purghe, fasti e splendori, donne e motori.
Il regista Daniele Sala ha fatto rivivere in scena la Romagna balneare di quegli anni. Un mondo fatto di speranze, voglia di divertirsi, paure, poesia, emozioni e tante tante pataccate.
La collaborazione fra Paolo Cevoli, autore e attore comico, e Daniele Sala, regista teatrale e televisivo, continua dopo il successo de La Penultima Cena, monologo che è stato rappresentato in tutta Italia con oltre 200 repliche.
AL TEATRO MANZONI dal 27 al 30 novembre - Ore 20,45
Teatro